21 Novembre 2024

Vaccini in veterinaria, la loro importanza per la salute degli animali e dell’uomo.

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Le vaccinazioni negli animali contribuiscono alla salute umana

di Francesco Tolari   (Abstract della conferenza presso UNITRE_Barga dell’11 Aprile 2021)

Salute umana e salute animale sono strettamente correlate fra loro e la storia della vaccinologia fornisce diversi esempi di cooperazione medico/veterinaria nella lotta alle malattie infettive: 

  • i primi esperimenti di Edward Jenner sul vaiolo vaccino, grazie ai quali siamo poi arrivati all’eradicazione del vaiolo umano; 
  • gli esperimenti di Louis Pasteur sul colera dei polli che portarono alla nascita dei primi vaccini batterici attenuati e quelli che portarono al primo vaccino contro la rabbia; 
  • gli esperimenti del veterinario francese Gaston Léon Ramon, che ideò il metodo per inattivare le tossine difterica e tetanica.  

Le vaccinazioni negli animali contribuiscono alla salute umana con diverse modalità che vengono elencate di seguito.

Vaccinazione negli animali per controllare le zoonosi (malattie trasmissibili dagli animali all’uomo) – Diversi vaccini per il controllo delle zoonosi negli animali da reddito, da compagnia e selvatici hanno un ruolo importante nel ridurre l’incidenza di malattie infettive degli animali che rappresentano un pericolo per la salute umana. Alcuni esempi di vaccini contro zoonosi utilizzati per controllare ed in alcuni casi eradicare la malattia eliminando il rischio per l’uomo, sono i vaccini contro: rabbia, brucellosi, leptospirosi, influenza, Febbre della valle del Rift, Nipah e Hendra virus, encefalite giapponese, febbre Q. 

Vaccinazione negli animali per migliorare la sanità degli alimenti di origine animale – La disponibilità di vaccini riduce l’uso di antibiotici a scopo curativo e profilattico negli allevamenti. Gli antibiotici infatti sono largamente usati per controllare e prevenire infezioni batteriche del bestiame e questo è particolarmente frequente negli allevamenti intensivi. La somministrazione di antibiotici negli animali destinati alla produzione di alimenti è normata con il divieto di uso di determinati antibiotici e la prescrizione di tempi di sospensione dei trattamenti prima della macellazione e durante la produzione di alimenti. Le crescenti preoccupazioni sul fenomeno dell’antibiotico resistenza, considerata dall’OMS un problema prioritario mondiale, richiedono una attenzione sempre maggiore sulla presenza di residui di antibiotici negli alimenti. Sono stati preparati vaccini che consentano di ridurre negli animali la escrezione di agenti infettanti che causano malattie trasmesse tramite alimenti. 

Questi vaccini riducono negli animali la colonizzazione e la escrezione dei patogeni che possono contaminare i prodotti di origine animale, carni, latte e uova, destinati al consumo umano. 

Vaccinazione negli animali da reddito per salvaguardare la produzione di alimenti – La vaccinazione contribuisce a controllare molte malattie del bestiame, che anche se non coinvolgono direttamente l’uomo, possono avere conseguenze gravi per i bisogni alimentari essenziali delle popolazioni umane. Produzione più efficiente di prodotti di origine animale ed un miglior accesso a proteine di qualità sono essenziali per alimentare la popolazione mondiale in rapida crescita che secondo le stime potrà raggiungere i 9 miliardi nel 2050. Secondo la FAO gli incrementi produttivi di alimenti di origine animale per una popolazione tanto estesa dovranno essere di circa il 50%. I vaccini preservando la salute animale e le produzioni svolgono un ruolo importante per soddisfare questi bisogni. Malattie epidemiche del bestiame ad elevato impatto economico, come l’afta epizootica e la peste suina classica, vengono tenute sotto controllo attraverso estese campagne di vaccinazione a livello mondiale ed una campagna globale di vaccinazione contro la peste bovina ha portato alla definitiva eradicazione mondiale della malattia nel 2011. 

Sarebbe lungo elencare la grande varietà di vaccini utilizzati in campo veterinario per controllare le malattie di una diversità di animali da compagnia e da reddito: cani, gatti, bovini, piccoli ruminanti, suini, camelidi, equidi, pollame, conigli, pesci da allevamento. Basta pensare che i vaccini veterinari che hanno ottenuto licenza commerciale negli USA sono oltre 1200.  La veterinaria è pertanto all’avanguardia nel campo dello sviluppo e della sperimentazione di nuovi vaccini anche perché lo sviluppo di vaccini per gli animali è per diversi motivi più facile rispetto a quelli destinati all’uomo: 

  • possono essere preparati e approvati in tempi molto più rapidi e con meno costi economici; 
  • gli studi di sicurezza ed efficacia, includendo esperimenti di vaccinazione/infezione nelle specie bersaglio, sono più agevoli; 
  • la loro utilizzazione sul campo in condizioni molto più controllate di quanto non si possa fare nell’uomo consente una valutazione biostatistica-epidemiologica molto più accurata dei parametri relativi a risposta immunitaria, efficacia ed eventuali effetti collaterali.  

Nella relazione si porteranno esempi su:

  • principali strategie vaccinali utilizzate in veterinaria;
  • progressi nella produzione di nuovi vaccini in campo veterinario e medico a seguito della applicazione delle nuove tecniche biotecnologiche;
  • esempi di campagne vaccinali negli animali domestici e selvatici che contribuiscono al miglioramento delle condizioni di salute degli animali e dell’uomo. 

Francesco Tolari – Già Professore ordinario di virologia veterinaria presso le Università di Torino e Pisa. È stato Direttore del Dipartimento di Patologia Animale dell’Università di Pisa e Membro del Consiglio Superiore di Sanità.   Ha partecipato a progetti di ricerca finanziati dalla Unione Europea, Ministero della ricerca scientifica, Fondazione Monte dei Paschi e Ministero degli esteri e svolto attività scientifica e didattica su malattie virali degli animali e Sanità Pubblica Veterinaria presso varie Istituzioni straniere in Inghilterra, Spagna, Giordania, Bolivia, Malawi, Cina e Uzbekistan. È autore/coautore di 160 pubblicazioni scientifiche.

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