10 Gennaio 2025

I Sortilegi. La strega. La prof. Rebecca Farsetti ci fa incontrare pagine di Bianca Pitzorno.

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Dopo la pausa di fine anno, lunedì 13, alle ore 17, in Sala Colombo, riprendono gli incontri UNITRE Barga del nuovo anno 2025 con “Sortilegi”: superstizione e potere della parola in un’opera di Bianca Pitzorno. In particolare, la relatrice Prof.ssa Rebecca Farsetti si soffermerà sul primo dei tre racconti (la strega, maledizione, profumo) presenti nella storia raccontata nel libro, collegati tra loro dal tema dei sortilegi e dalle conseguenze a cui può portare l’irrazionalità umana. “La strega” narra di una giovane donna accusata di stregoneria nella Toscana del Seicento.
Attraverso l’analisi del linguaggio utilizzato dall’autrice e delle atmosfere intrise di realismo magico, sarà affrontato il tema della superstizione e del potere misterioso delle parole, che possono uccidere o salvare.

l’esplorazione della superstizione e del potere delle parole nei romanzi di Bianca Pitzorno offre un’opportunità unica per riflettere sulla complessità dell’animo umano e sulla ricchezza della cultura popolare.

Questi elementi, apparentemente semplici e spesso considerati parte del mondo fiabesco, assumono nelle sue narrazioni un significato più profondo, diventando strumenti per riflettere su temi universali come la paura, il coraggio, la crescita e la scoperta di sé. 

  

La Rebecca Farsetti, già nei precedenti anni accademici, ha presentato una conferenza sul pensiero del Leopardi” Il naufragar m’è dolce in questo mare”. Giacomo Leopardi e il suo inno alla vita e un’altra sul dramma dell’olocausto “Primo Levi: chimica e memoria”.
Docente di Lettere, originaria di Fornaci di Barga e attualmente residente a Barga, dal presente anno scolastico insegna presso la Scuola Secondaria di Primo Grado di Ghivizzano.
Dopo la maturità classica al Liceo N. Machiavelli di Lucca, si è laureata in Italianistica all’Università di Pisa.
Fa parte della Giuria del Premio Pascoli. Giovane e appassionata, ama molto la lettura e la scrittura personale.

 

Bianca Pitzorno

Bianca Pitzorno, scrittrice molto amata, è una figura culturale a tutto tondo: è stata sceneggiatrice e ha firmato opere di saggistica, ha scritto numerosi libri per ragazzi e romanzi per adulti, tutti caratterizzati da una grande attenzione alle eroine femminili.

Nata a Sassari nel 1942, vive e lavora a Milano. Oggi Bianca Pitzorno è considerata la più importante autrice italiana per l’infanzia, e i suoi romanzi sono tradotti in Francia, Germania, Spagna, Grecia, Polonia, Ungheria, Corea e Giappone. Ha tradotto a sua volta Tolkien, Sylvia Plath, David Grossman, Enrique Pérez Díaz, Tove Jansson, Soledad Cruz Guerra e Mariela Castro Espín.  È Goodwill Ambassador dell’Unicef. Dopo essersi laureata in Lettere Antiche con una laurea in Archeologia Preistorica, si è trasferita a Milano per frequentare la Scuola Superiore delle Comunicazioni, dove si è specializzata in cinema e televisione. Per alcuni anni ha lavorato alla RAI, occupandosi di programmi culturali, come Sapere e Tuttolibri, e per ragazzi, come Chi lo sa? Dirodorlando; in tempi più recenti è stata fra gli autori de L’albero azzurro. Ha scritto lavori teatrali, sceneggiature e testi di canzoni. Al suo primo libro, uscito nel 1970, ne sono seguiti molti altri destinati quasi sempre ai ragazzi che non mancano di identificarsi con personaggi che l’autrice cerca sempre di rappresentare con una forte dimensione etica. Tra i numerosi premi vinti, ha ottenuto il Premio Andersen Il Mondo Dell’Infanzia tre volte con i suoi romanzi e una volta, nel 1988, come Miglior Autrice.
Nel 2015 ha pubblicato il suo primo libro di narrativa per adulti. La vita sessuale dei nostri antenati, in libreria per Mondadori.

          

Dal Corriere della Sera

Da più di vent’anni ha smesso di scrivere per ragazzi. Perché?
«Perché i bambini che conoscevo io, i figli dei miei cari, sono cresciuti: non ho più saputo come i bambini vivevano. E sono cresciuta anche io. Una donna che invecchia, che non ha più l’età né per avere un figlio né travolgenti amori, a meno di non venire sbeffeggiata, cambia sensibilità. Cambia problemi».

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